PSICHE 2000 ASSOCIAZIONE

Per la promozione del benessere interiore

Tra volontariato, relazioni e banalità…

A fronte delle richieste d’aiuto contrassegnate, anche in questo ciclo di attività, da un incedere lento tra certezze sempre più sfumate e obiettivi privi di convinzione, è cresciuto il silenzio di chi avrebbe dovuto essere l’anima dell’Ass.ne: i volontari, da una parte, i nuovi partecipanti ai gruppi di mutuo aiuto, dall’altra. Una ferita nella ferita, se si pensa all’emorragia registrata in precedenza da parte dei familiari di pazienti psichiatrici, cui da sempre l’Ass.ne si rivolge per dare sostegno, informazione, ascolto e solidarietà nella cura del proprio congiunto. Il confronto con gli utenti mette bene in rilievo il bisogno di trovare per sé risposte rassicuranti alla sofferenza, ma contempla sempre meno il desiderio di condividerlo con l’Altro, di cui si teme il giudizio, la chiusura o, semplicemente, la poca affinità. Questo significa, purtroppo anche nel volontariato, non considerare la possibilità di fare squadra, nemmeno per una buona causa. Paradossalmente, le voci di chi vive il dramma lamentano l’assenza sia di aiuti concreti, che di una sincera accoglienza da parte delle persone intorno, ma restano arretrate quando si tratta di fare il primo passo e contribuire alla promozione di un progetto, quando si tratta di dire “io ci sono!”. Sconcerta rendersi conto di quanto il silenzio sia legittimato dai meccanismi stessi che tessono le fila del vivere sociale, intrisi di banalità e indolenza. Via chat e video, si elaborano grandi quantità di informazioni, credendo di stare comunicando, quando si sta soltanto digerendo una serie di messaggi veloci e superficiali, che non necessitano di un particolare impegno intellettuale, né di affetti profondi. Ci si misura sul numero di like ottenuti, falsando la percezione della propria identità e autostima, lasciandola così dipendere da forme di consenso sempre più vuote e illusorie. I più giovani disertano le buone letture, l’informazione politica, la conoscenza della storia, per limitarsi a immagini o titoli di impatto e a forme di evasione che di culturale hanno ben poco. E le piacevoli eccezioni, purtroppo, confermano la regola. Le relazioni affettive, peraltro, non sono da meno: l’impegno e il sacrificio nel cercare rapporti stabili appaiono soppiantati da storie lampo e partner che si succedono senza alcuna riflessione critica. Sempre più si scelgono cibi pronti al consumo, così come si entra e si esce dai legami, perfino dai posti di lavoro: chi può veramente parlare, oggi, del “lavoro di una vita”? Certamente, la società chiede al lavoratore di ridefinirsi su tempi di produzione incalzanti e programmi votati alla competizione, ma quanto si è disposti a sostenere la fatica di mettervi radici, quando qualcosa si discosta dalle personali aspettative? Le stesse radici, purtroppo, che non si cercano mai veramente quando si declamano le numerose esperienze all’estero, che dovrebbero fare, dei ragazzi di oggi, dei giovani all’avanguardia. Peccato che, per molti di loro, si rivelino esperienze dettate più dalla voglia di sfidare le consuetudini e uscire da una quotidianità noiosa, che dal bisogno di una realtà cui appartenere: ci si sente cittadini del mondo, ma non lo si è di alcun luogo, a cominciare da se stessi, da cui si fugge senza volerlo riconoscere. Come può, in tutto questo, resistere il volontariato? Come può, chi vuole restituire dignità e visibilità alla sofferenza interiore, trovare nuova linfa per le proprie attività? Se la banalità è preferibile alla perseveranza e al sacrificio, come possono diffondersi una coscienza compassionevole e l’onestà di pensiero? Chiuderemo l’anno tra botti, sbronze di piazza e frasi augurali ormai logore dai ripetuti “inoltra”, ma io scelgo di ringraziare chi in Ass.ne ha continuato, nonostante il deserto, a dare speranza, chi ha compreso il valore di questo impegno e gli ha dato fiducia, chi, dentro e fuori Psiche 2000, sceglierà di non adattarsi alle abitudini e alle mode, ma di essere tra coloro che vogliono ancora pensare, riflettere, avere coraggio e costruire la vita.  P.s. Purtroppo la scarsità di adesioni riguarda tutto il settore della salute mentale italiano.

                                                                                                                                            

Dr.ssa Catia Pegoraro – Psicologa

 

Psiche 2000 consiglia la Dr.ssa Pegoraro come Psicologa per colloqui individuali perché abbiamo notevoli e numerosi riscontri positivi dai suoi utenti. Riceve a:

Piove di Sacco: Uni X Medica tel. 0499708688

Camposampiero: Ambulatorio San Luca tel. 0499708688

 

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